domenica 27 maggio 2012

TYRANT WRATH - Torture Deathcult


Informazioni
Gruppo: Tyrant Wrath
Titolo: Torture Deathcult
Anno: 2011
Provenienza: Svezia
Etichetta: Battlegod Productions
Contatti: myspace.com/tyrantwrath
Autore: Mourning

Tracklist
1. Hollow
2. Deaths Lair
3. This Dark Past
4. The Ravens Are Rising
5. Hellfuck
6. Till Intet
7. Torture Deathcult
8. Revelation Of Life
9. I, Above

DURATA: 44:02

Oltre alla musica una delle mie tante passioni era, visto che è andata scemando col tempo e con le delusioni, quella calcistica. Chi come me ha provato un sentimento forte per questo gioco ricorderà l'esistenza di alcuni incontri cosiddetti "soporiferi", novanta minuti quasi del tutto privi di emozioni, giocati ordinatamente in modo da non far danno né a se stessi, né all'avversario ma privandosi del tutto dell'adrenalina che scaturisce dalla voglia di vincere. Questa raffigurazione trasportata in musica potrebbe essere il sunto dei Tyrant Wrath e del loro debutto "Torture Deathcult".
Gli svedesi sono formalmente preparati, è innegabile che le strutture, forse un po' troppo uguali fra loro caratterizzate da movenze in costante mid-tempo e fornite di un riffing per lo più affine a realtà della nazione a loro confinante, la Norvegia (abbastanza semplice individuare a esempio nomi come Gorgoroth e Satyricon nell'impasto sonoro), innalzino un muro che quasi volutamente non si è oltrepassato, tant'è che scegliere in tracklist quale sia il pezzo più bello, interessante o di spicco è arduo.
Sono sin troppe le similarità fra una canzone e l'altra e la compattezza quadrata dell'asse ritmico riscontrabile in ognuno dei nove capitoli non lascia scampo, purtroppo non basta qualche passaggio acustico e una quantità immane di groove a rendere speziata una proposta che rimane scialba, ascoltabile ma non di certo inseribile né fra le priorità d'acquisto, né fra le seconde linee.

Se l'intento era quello di andare sul sicuro i Tyrant Wrath ci sono riusciti, dimenticandosi proprio di togliere il freno a mano, un po' come avere sotto il sedere una Kawasaki Ninja e farla "viaggiare" come fosse uno "Zip 50" (qualcuno lo ricorderà no?).
"Torture Deathcult" potrà essere un diversivo o una compagnia estemporanea, non si può pretendere altro da un disco che lascia il tempo che trova e con il potenziale in possesso degli scandinavi è un vero peccato.

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