lunedì 28 novembre 2011

MOLOCH - Der Schein Des Schwarzesten Schnees


Informazioni
Gruppo: Moloch
Titolo: Der Schein Des Schwarzesten Schnees
Anno: 2009
Provenienza: Ucraina
Etichetta: Misanthropic Spirit
Contatti: www.myspace.com/molochukr
Autore: Leonard Z

Tracklist
1. Gates Of Spiritual Vyrdin
2. Mein Wesen Ist Eins Mit Dem Schmerz Der Natur
3. Die Menschheit Ist Nichts Ohne Der Natur
4. Philosophie Der Depression
5. In Dorniger Finsternis Wurde Der Weltenschmerz Geboren
6. Dies Ist Ein Pfad An Dem Ich Dich Vor Einiger Zeit Verlor
7. Winterliche Teilnahmslosigkeit
8. Ein Teil Meiner Essenz Wird Hier Immer Verweilen
9. Ein Gefühl Der Apathie Im Sterbenden Universum
10. Melancholie 25.01.2009
11. Schmerz Und Leere Werden Immer Ein Teil Von Mir Sein

DURATA: 01:05:06

Moloch è l'incarnazione dei deliri del dolore di Pr. Sergij, musicista della scena ucraina che si sbatte attivamente per supportare la scena estrema. E per "scena estrema" intendo quella nicchia composta da musicisti che si interessano di noise, power electronic, ambient e suicidal-depressive black metal. Il cd che viene qui recensito è uno degli ultimi nella sua prolificissima carriera musicale, basti dire che sotto il monicker Moloch Sergij ha pubblicato ben venti uscite solo nel 2008! "La lucentezza della neve nera" (titolo dell'album) si annuncia come un lungo e monolitico lavoro in cui depressione, desolazione e dolore la fanno da padrone. Un primo ascolto potrebbe far accostare questi brani a quelli di Xasthur, ma vi sono alcune notevoli differenze. La prima, che salta subito all'orecchio, è l'aspetto noise che pervade tutto il lavoro: se le tastiere hanno il compito di tracciare la melodia, le chitarre (notevolmente preponderanti nel mixaggio) non ricalcano le linee ritmiche della batteria, dando così un senso di disorientamento e straniazione che conferisce a tutto il lavoro un aspetto decisamente disturbante e alieno. Il senso di alienazione è presente anche in altre scelte stilistiche, come quella di usare titoli in tedesco mentre i testi dei brani sono cantati in ucraino (il booklet contiene anche le traduzioni in inglese, grande mossa!). Il punto migliore di questo cd è senz'altro la voce di Sergij, che passa dal parlato al cantato più disperato e aggressivo donando varietà al lavoro e conferendogli un tocco di "sincerità" che manca a quello di altri musicisti nell'ambiente del dsbm i cui dischi risultano spesso "fatti a tavolino". Il cd contiene anche il video della traccia "Philosophie Der Depression", che mostra Sergiij procedere nella neve di uno dei boschi della sua terra. Video centratissimo con il concept dell'album, legato all'allontanamento dell'uomo dalla vita in comune nei villaggi per unirsi nella morte alla natura incontaminata delle foreste.
In definitiva non aspettatevi da questo album il canonico disco di dsbm, non lo è e credo che non lo volesse essere nell'intenzione del suo creatore. Senz'altro non è per tutti e può fortemente non piacere a chi voglia un disco canonicamente melodico e a chi non digerisce l'ambient e soprattutto il noise. Se invece cercate un album con canoni estetici e stilistici non usuali, e se siete disposti a sforzarvi per capire un lavoro che sembra scritto e suonato per essere più uno sfogo intimo che un prodotto commerciale, allora questo album di Moloch fa proprio al caso vostro.

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