lunedì 22 agosto 2011

EYE BEYOND SIGHT - The Sun And The Flood

Informazioni
Gruppo: Eye Beyond Sight
Titolo: The Sun And The Flood
Anno: 2011
Provenienza: Slovacchia
Etichetta: Edge Records
Contatti: www.myspace.com/officialebs - www.myspace.com/officialebs
Autore: Mourning

Tracklist
1. Sick Society
2. Redemption
3. From Stars To The Cum
4. Self Possession
5. That Hurts
6. God's Bite
7. Blast
8. Screams From Your Childhood
9. We Care
10. The Sun And The Flood

DURATA: 46:26

L'ondata di band che si cimentano in release che hanno come comandamento principale innalzare solide mura groove non tende a scemare. Il periodo post 2000, l'ondata "core" che ha imbastardito ulteriormente la visione di generi quali death e thrash, facendoli in alcuni casi degenare creando porcate allucinanti (Suicide Silence, Whitechapel, Trivium e Bullet For My Valentine basterebbero per uccidere le palle a chiunque abbia appena superato il diciottesimo anno d'età) e al contempo dando la possibilità a tanti di misurarsi con una miscela di stili che vanno dal death melodico all'hardcore, dall'old school thrash al crust, ha iniettato nuova linfa vitale poco gradita agl'integralisti ma che al contempo ha attirato a sè l'attenzione degli ascoltatori più giovani.
Per fortuna esistono anche formazioni che pur non inventando nulla riescono a sfornare platter che siano piacevoli, monolitici quanto basta e conditi da quelle brevi sequenze melodiche adatte a renderne il discerne meno piatto.
Gli Eye Beyond Sight sono uno di quegli act che i seguaci delle uscite di Max Cavalera sia nell'ultimo periodo con i Sepultura, sia con i suoi Soulfly troveranno appetibile, tali band infatti insieme all'ispirazione tratta dalle primordiali release di casa Machine Head sembrano essere i riferimenti più adatti per cingersi all'ascolto di "The Sun And The Flood". Un debutto grintoso, ancorato forse sin troppo agli standard del filone riletti in salsa odierna ma che grazie a una buona dose di adrenalina e più di un episodio dal discreto piglio riesce a conquistare punti con l'aumentare dei passaggi nello stereo.
La pecca che accomuna in linea di massima tale tipologia di produzioni è una forte e costante omogeneità di suono e intento, un numero di soluzioni alle volte risicato che diviene esageratamente prevedibile distogliendo l'interesse. L'acerba bravura dei ragazzi sta nel cercare di virare tenendosi spesso al confine fra il thrash/groove più spinto e il correlativo versante death, più che discreto in questo preciso caso è l'apporto del batterista Vargà Balint capace di acuire la pressione del drumming favorendo questo gradevole barcollare, non male del resto neanche l'impostazione del riffing e la solistica, leggermente risicata nel ritagliarsi spazio a cura delle asce "Doki" e "Macsi".
Gli episodi si susseguono e seppur il livello non vada mai oltre la media pezzi quali "From Stars To The Cum", "That Hurts", "God's Bite" e la titletrack posta in fondo alla tracklist si rivelano "affondi" consistenti e meglio elaborati senza discostarsi comunque più di tanto dalle linee guida su cui sono fondati i pilastri del sound.
Un platter che le ultime generazioni apprezzeranno probabilmente con più semplicità questo "The Sun And The Flood" ma che data la prestanza dei pezzi e una produzione che permette loro di sfogarsi a pieni giri potrà regalare divertenti scapocciate anche a chi si ritiene poco incline a tali "on air", provare in fin dei conti che vi costa?

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