lunedì 16 maggio 2011

UNDERFLOOR - Solitari Blu

Informazioni
Gruppo: Underfloor
Anno: 2011
Etichetta: Suburban Sky
Contatti: www.myspace.com/underfloor1
Autore: Mourning

Tracklist
1. Solitari Blu
2. Nell'Aria
3. Come Se Fossi Miele
4. Cenere
5. Sulla Mia Pelle
6. Meta'Di Me
7. Luci Di Ruggine
8. Solo Un Altro Sogno
9. Angeli Di Carta

DURATA: 37:55

Gli Underfloor nascono come il classico dei power-trio nel 2003, dopo aver prodotto due album, l'omonimo nel 2003 e "Vertigine" nel 2008, aver ricevuto vari riconoscimenti (candidati al Premio Tenco 2005 e vittoria in quello dedicato a Piero Ciampi come miglior cover nel 2008) e intrapreso interessanti esperimenti che uniscono più arti, "Underfloor: Echi Delle Visioni Sotterranee" che permetteva ai partecipanti di vivere la città di Firenze tramite la letteratura del '900 fiorentino e la loro musica in versione unplugged, perdono il cantante chitarrista Marco Urro.
Alla voce si cimenta adesso Guido Melis (anche al basso), la chitarra dal 2009 è compito di Marco Superti e la batteria di Lorenzo Desiati, si unisce al gruppo in un secondo momento (gennaio 20011) anche una compagna d'avventure conosciuta in passato, Giulia Nuti, tastierista e violinista che aveva già collaborato con la band in qualità di arrangiatrice, abbiamo quindi non più un trio ma un quartetto che ha dato vita al terzo capitolo "Solitari Blu".
Dimenticate il rock fatto di splettrate e impennate improvvise, si entra in un mondo dove la psichedelia non è acida, non ha bisogno di sfruttare "trip" particolari per trasportare l'ascoltatore in mondi paralleli, si è in una grande sala nella quale sono esposti nove dipinti: le nove canzoni di "Solitari Blu".
I colori vivaci della titletrack, quelli fugaci e riservatamente melensi ma con gusto che affrescano "Come Se Fossi Miele", i toni melancolici che si velano di un grigio perlaceo nel trio composto da "Sulla Mia Pelle", "Metà Di Me" e "Luci Di Ruggine" innescano un leggiadro torpore nel quale il disincanto di "Solo Un Altro Sogno" e l'animo cullante della conclusiva "Angeli Di Carta", scandita da pennellate decise, compongono un'area in cui la mente è libera di vagare, rubare, assimilare, godere e scoprire la propria parte più recondita e di frequente celata, ricoperta da difese che ci proteggono dalla stantia routine quotidiana.
Se il complesso strumentale classico (chitarra, basso, batteria) è elegante senza farlo pesare mai, il materiale d'intarsio ne aumenta il valore non di poco, sono sopraffine le inserzioni di tastiera, archi e sax (quest'ultimo davvero splendido in "Solo Un Altro Sogno"), nello stereo è un piccolo gioiello quello che gira ripetutamente ormai da giorni.
Scrutando il booklet ho notato che alcune frasi dei testi vengono, non so se volontariamente, messe in risalto in quanto caratterizzate da un blu che le evidenzia, venendo a formare un vero e proprio testo:


"Più distante dal sole, libera, aspettando solitari blu.
Nell'aria si perde la mia malattia e come se fosse miele, raccoglimi.
Breve vertigine il battito liquido.
Fiamme giù in città.
Metà di me non sa passare tra i fari di auto.
Eternità contro Eternità.
Giorni che cambiano esplodono lenti.
Le cose che vanno da sè, le cose strette attorno a te, non si ricordano.
Lo Voglio."



Congettura delirante-onirica o messaggio subliminale visivo? Chissà, fatto sta che nelle notti in cui ho avuto il cd nel lettore l'occhio è più volte caduto nel tranello di inanellare un passo dietro l'altro e il risultato è questo.
"Solitari Blu" è una compagnia salutare, il suono vintage dovuto all'esclusivo uso di strumentistica valvolare (ah che toccasana per l'orecchio) e a una produzione perfetta dei Plastic Sun Studio di Firenze ad opera di Ernesto De Pascale rende ancor più vive e naturali le melodie che avvolgono la vena poetica dei testi.
Non si può non elogiare la qualità del lavoro grafico dell'artista Gianfranco Chiavacci nell'ottica realizzativa della band, convinta nel volere creare un "oggetto-disco" oltre che musicalmente valido anche bello da vedere.
Inutile dilungarsi ancora, il rock scorre nelle vene degli Underfloor, se siete disposti a lasciare di lato riserve e aprire la vostra porta a un ascolto intenso e carezzevole al medesimo istante, "Solitari Blu" è da far vostro.

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