lunedì 10 gennaio 2011

OVERLOAD - The Imagery Process


Informazioni
Gruppo: Overload
Anno: 2010
Etichetta: Klonosphere
Contatti: www.myspace.com/overloadfr
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Imagery Process
2. Burden
3. Distorted Fates
4. Hedgehog Dilemma
5. N.D.E.
6. My Odissey
7. First Dead Born
8. Thirst Your Speed
9. Final Line
10. Under

DURATA: 36:35

I francesi Overload sono attivi dal 2005 e avevano debuttato nel successivo 2006 con "Heartbreak System", disco di melodic death dalle buone potenzialità, sono passati quattro anni da allora ed eccoli di nuovo pronti a farci ascoltare musica con il secondo capitolo "The Imagery Process" stavolta non autoprodotto ma supportati dalla label Klonosphere.
Inutile dire che per chi segue il genere ci troviamo dinanzi a un effettivo nulla di nuovo, le caratteristiche e le influenze che compongono il background dei francesi sono evidenti, chiamano in causa soprattutto tre realtà ormai storiche dello stile, l'accoppiata swedish Dark Tranquillity e In Flames e i finnici odiati/amati Children Of Bodom.
Devo dare atto al combo transalpino d'esser riuscito con bravura a inserire la tastieristica dei finlandesi all'interno di comparti musicali che s'identificano con l'era che va da "Projector" a "Damage Done" con lievi accenni del sound post "The Jester Race" di Friden e soci, per essere più precisi gli album "Colony" e "Clayman", evitando però le fasi più "happy", le tonalità e lo svolgimento del platter mantengono sempre viva una malinconia e stato di grigiore che rafforzano la capacità espressiva delle melodie ben eseguite e tutt'altro che scontate.
Certo il rimando alle formazioni madre è inevitabile, "Hedgehog Dilemma" sembra uscita dall'unione di "Format C: For Cortex" e perché no "Triple Corpse Hammerblow" eppure anche detto questo nulla toglie al fatto che il pezzo sia molto piacevole d'ascoltare ed è così per l'intero album che evoca ricordi ma adatta soluzioni che gli permettono di scorrere e farsi gustare.
Di pregio la prestazione dei synth nello strumentale "N.D.E.", in "My Odissey" e "Thirst Your Speed, buona anche quella vocale di Guizmo che sfrutta un discreto growl profondo alternato a uno più scream utilizzati al meglio in brani come "Burden" e "First Dead Born", un po' forzate sembrano essere le scelte che lo coinvolgono nella cyber-version ma che alla fine dei conti risultano inglobate senza problemi, bello anche il lavoro svolto delle asce Mikka e Dju rispettose dei canoni scandinavi e libere ogni tanto di lasciarsi sfuggire qualche breve attimo dedito al solismo senza eccedere mai, le chitarre acustiche inserite in "Hedgehog Dilemma" e la natura volitiva di tracce come la titletrack posta come opener e di "Distorted Fates" sono fra le migliori rappresentanti del metodo compositivo degli Overload.
La sezione ritmica formata da Will alla batteria e Laurent al basso definisce l'assetto dei pezzi, non male i cambi di tempo e le dinamiche che forse in qualche frangente avrebbero meritato un po' più di sprint per uscire dal seminato del già sentito che con una proposizione standard è stato invece acuizzato, non vi sono comunque palesi sbavature solo una poca voglia di rischiare, si è scelto di seguire probabilmente il percorso più noto.
Tirando le somme sono più i punti a favore che quelli in negativo, "The Imagery Process" è un album ben confezionato, moderno il giusto e che non ama strafare, per certi versi è sicuramente più adatto e inquadrato nell'ottica del classico ascolto svedese proprio per la sua voglia di perseguire un sound dalle caratteristiche già sentite, mostra una band, quella degli Overload, pronta e matura per compiere quel salto di qualità che potrebbe e dovrebbe consacrarli come act di valore con il prossimo lavoro, da seguire con attenzione.

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