lunedì 24 gennaio 2011

NECROPSYA (BRA) - Roars


Informazioni
Gruppo: Necropsya
Anno: 2007
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/necropsya
Autore: Mourning

Tracklist
1. Skullcrusher
2. Roars from Underground
3. Politic Games
4. Destroy
5. Chaos Architect
6. Black World
7. Settle of Old Scores
8. TV Messiah
9. Train Of Souls
10. The Loan
11. The Price

DURATA: 59:53

I Necropsya appartengono all'underground thrash carioca, inutile dire che hanno come riferimento di base il sound old school anche se il modo in cui propongono l'uso delle melodie e le derive al limite col death in certi frangenti non riescono a farmeli inserire nel solito pacchetto di copia incolla del vecchio stile.
Ci sono riferimenti strani che passano dall'evoluzione Carcass agli Slayer in men che non si dica, dalla compattezza monolitica pur essendo meno elaborata dei Destructor e degli Infernal Majesty e alla carica esplosiva dei Kreator, è una commistione ben assortita che trova in qualsiasi caso la maniera d'affondare il colpo quella che viene offerta dal debutto "Roars" del 2007.
Undici pezzi espliciti che dicono: "non siamo pivellini, sappiamo ciò che dobbiamo fare per farvi sbattere la testa!", è chiaro quindi che i pezzi perfetti per l'headbanging non manchino, così come però è cosa facile incontrare strutture che evidenziano una tecnica decisamente affinata e che va ben oltre la spinta primordiale, si possono citare ad esempio delle due categoria l'opener "Skullcrusher" vs "Politic Games" oppure "Chaos Architect" vs "Tv Messiah".
Il trio ha dosato con cura le porzioni con cui il thrash e il death s'incrociano, la voce di Henrique Vivi (anche bassista) è pesante e gutturale quanto aggressiva e aspra, alterna i due approcci assecondando il brano, Henrique Bertol, l'axeman della situazione, ha messo in piedi un riffato movimentato colmo di spunti tecnici e assalti rimanendo però con i piedi ben saldi per terra, nessun volo pindarico ma quantità e discreta qualità anche in una fase solistica poco presente ma che al momento d'intervenire risponde a dovere, belle poi alcune trovate come i break acustici in "Settle Of Old Scores".
I pattern di batteria di Celso Costa sono l'arma in più che i Necropsya possiedono, dinamico, preciso ma al contempo energico nell'impostazione permette alla tracce di sfoderare al meglio la prestanza di cui godono ed è buona la compagnia che le linee di basso di Henrique fanno loro, come un collante mantengono coesa la prova per tutto il suo corso.
Al contrario di troppi act che decidono di affibbiare volutamente produzioni plastificate, i Necropsya hanno sì optato per una scelta alquanto pulitina rispetto agli standard del genere ma che non lede assolutamente sulla sfrontatezza e il mood deciso delle canzoni, nota più che positiva.
"Roars" è l'ennesima autoproduzione che fa il di dietro a tanti nomi odierni blasonati e supportati da label importanti, la differenza la evidenziano la qualità dei pezzi e le scelte di una band che seppur viva nell'underground come tanti meriterebbe una maggiore attenzione perché diciamocela tutta, non è che aver le spalle coperte da un'etichetta voglia dire avere poi fra le mani a priori un album che si possa definire quanto meno degno, c'è poi sempre da verificare e ricordare che anche act storici di mezze bidonate negli ultimi anni ne hanno rifilate non poche.
I ragazzi stanno lavorando per dar vita al successore di questo buon debutto e quindi presto dovremmo avere notizie in merito, intanto vi consiglio di passare un'ora in compagnia della musica di questi brasiliani, vai col thrash!!!

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