lunedì 31 gennaio 2011

ANCHONY - In The Asylum


Informazioni
Gruppo: Anchony
Anno: 2010
Etichetta: T.Recs
Contatti: www.myspace.com/anchony
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Awakening
2. The Asylum
3. As Long As I'm Here To Judge
4. The Right Way To Die
5. Slave
6. Desire
7. She Walks In Beauty
8. Curse Of Chain
9. Fracture
10. The Torture Of The Night

DURATA: 40:25

Con la pazienza e la voglia di fare si superano gli ostacoli, questo devono aver pensato i tedeschi Anchony dopo il deal andato a male con la T Recs, label che aveva il compito di produrre e distribuire il debutto dei ragazzi purtroppo rivelatasi non proprio una buona scelta e ha costretto, cosa che forse è giovato alla band, a ripiegare sul più comodo e veloce (sicuramente non redditizio) free download per la diffusione di "In The Asylum".
La formazione lunge dall'essere dilettantistica o allo sbaraglio, ascoltando le tracce si possono notare la cura e una prova strumentale tecnicamente e compositivamente di buon livello che già danno di per sè un tono tutto fuorché amatoriale al disco, è innegabile che vi siano rimandi a nomi altolocati, sensazioni legate ai Metallica e ai Megadeth fuoriescono più volte, prendete in considerazione pezzi come "The Right Way To Die", "Desire" e "She Walks In Beauty" che vi forniranno un quadro completo di ciò che voglia dire.
Vi sono frangenti in cui il sound spinge sull'acceleratore vedasi "Slave", bello l'assolo sempre di stampo megadethiano che prende forma al suo interno o una pimpante "The Fracture", sono però il carico atmosferico e quella propensione esplicita a tendere il sound sul darkeggiante a particolareggiare il platter, qualità che sembrano già evidenti dall'introduttiva "The Awakening" per certi versi ricollegabile al periodo dei Machine Head dei primi due album, quelli dove Flynn ancora suonava thrash e non roba adatta alla Benetton 012, questo permette agli Anchony di non essere infilati nel calderone stracolmo dell'ennesimo clone del clone, del clone di Sodom, Kreator e old school acts in genere.
Le uniche soluzioni "contestabili" per il sottoscritto sono riferibili al comparto vocale, Alex ormai ex singer della band a cui è subentrato Marco, quando sfrutta linee aggressive è più efficace delle sparute parti clean che allentano la situazione facendole anche perdere appeal e l'aspetto un tantino omogeneo della tracklist, si evidenzia una sequenzialità coerente nello svolgersi delle canzoni ma che in molti punti si assomigliano mancando di quei due o tre brani traino che avrebbero fatto la differenza.
La produzione è buona, non vi sono particolari difficoltà nel godersi il sound degli Anchony ed è un punto di merito che per ora li mette al di sopra seppur di poco da una comoda sufficienza che a troppi sembra far comodo, hanno capacità e una piacevole vena esplorativa che potrebbe portare dei risultati più importanti, basta quindi proseguire su questa strada e trovare quegli spunti che riescano a dare una marcia in più per far esplodere in pieno il potenziale.
Per ora non posso che consigliare un ascolto di "In The Asylum", v'invito quindi a passare sul loro sito: www.anchony.de, non esitate a contattarli dando un feedback al lavoro sinora svolto, il supportare una formazione sta anche in questo.

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