lunedì 22 novembre 2010

ANGUISHED - Cold

Informazioni
Gruppo: Anguished
Anno: 2010
Etichetta: Hammer Of Hate
Contatti: www.myspace.com/anguished666
Autore: M1

Tracklist
1. These Gray Days
2. Come to Me Satan
3. September Nights
4. Depart This Life
5. Tired
6. The Last Trip
7. Verivala
8. Cold

DURATA: 39:46

E dopo le Gallhammer, gruppo black/doom/crust giapponese composto da sole ragazze, venne la volta di una one woman band totalmente devota al metallo nero e originaria della Finlandia: sto parlando del progetto Anguished, opera della sola Possessed Demoness (supportata dal session drummer Mental Penetrator). La Hammer Of Hate ci propone un disco che così di primo acchito incuriosisce perchè "esotico", insolito, non comune ma che immediatamente si rivela ricco di sostanza e di elementi controversi, questi ultimi spesso fondamentali per far parlare di sè.

Provenendo dal territorio finnico Anguished non può che svilupparsi su tonalità raw, grezze sulle quali si innesta un riffing dalle spiccate venature melodiche e affilate, le note infatti come lame si conficcano nel cuore dell'ascoltatore nella migliore delle tradizioni depressive (ma con un livello qualitativo nettamente migliore della marea di cloni di Shining e Forgotten Tomb), senza dimenticare di aggiungere qua e là stacchi e arpeggi che azzerano il clima efferato. Premendo il tasto "play" e iniziando l'ascolto di "These Gray Days" però a ergersi sul muro di suono degli strumenti (e in particolare sul riffing circolare) è lo screaming sguaiato e lancinante di Possessed Demoness, vi sarà impossibile non giudicarlo in maniera netta: prestazione ai limiti dell'imbarazzante da un lato oppure colpo di genio che rende il disco qualcosa di diverso dalla massa dall'altro. Qualunque sia l'opinione saranno comunque necessari diversi ascolti per metabolizzare del tutto la prova vocale e riuscire a non astrarla dal contesto generale, questo però non è detto che sia per forza un male. Mi sembra interessante sottolineare il fatto che l'etichetta richiami il nome di Dani Filth come paragone.

Venendo ad una rapida carrellata delle tracce degne di annotazione: "Come To Me Satan" si erge ad highlight dell'album presentando sin dall'inizio chitarre stridenti e ritmiche veloci sulle quali le vocals si fanno alte e stridule in concomitanza dei momenti più sofferti mentre in altri sono meno estreme e in semiclean. "September Nights" è invece uno dei pezzi più "elaborati", cadenzata e con chitarre "a zanzara" nella prima parte, alla ripresa dopo lo stacco centrale con voce pulita vira su lidi più sofferti e malinconici. Un'ultima menzione va assegnata anche alla positiva "Tired" e all'affilatissimo riff di "The Last Trip" che possiede inoltre una delle melodie più "esplicite" del lotto.

Per essere una prova d'esordio e col rischio della presenza femminile come "esca" per i curiosi "Cold" si scopre un album interessante, con spunti discreti e qualche "rischio" preso proprio per non scadere nella banalità del raw black metal. Oltre all'aspetto curioso quindi c'è molta sostanza in Anguished, progetto che si merita quindi di essere seguito.

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