lunedì 9 agosto 2010

THORNIUM - Fides Luciferius


Informazioni
Gruppo: Thornium
Anno: 2010
Etichetta: Soulseller Records
Contatti: www.myspace.com/thetruethornium
Autore: Mourning

Tracklist
1. Mother Of abominations
2. Archetype Of Death
3. Son Of The Dragon
4. Qliphothic Raptures
5. Pacta Conventa Daemoniorum
6. Fides Luciferius
7. The Void Of Choronzon
8. I Am Perfection
9. Virgin Destroyer Redeemer
10. I Am A God

DURATA: 58:36

I Thornium tornano alla carica con il successore del come back sulla scena "Mushroom Clouds And Dusk", pubblicato a quattordici anni di distanza dal debut "Dominions Of The Eclipse" per i problemi di natura legale che coinvolsero il leader della band Thyph.
Nuovo album ma vecchia storia, la band infatti non si sposta di una virgola da un sound che ormai è conosciuto e possiamo anche dire forse sin troppo sfruttato, la produzione è moderna ed è un vantaggio per lo sfogo costante delle chitarre e della batteria vedendo il basso come spesso avviene in sordina.
La cosa che percepirete già dal primissimo ascolto di "Fides Luciferius" è la non presenza di brani cardine, il disco ruota su una discreta qualità ma privo di tracce che facciano da traino, vi sono impronte di black/death ("Son Of The Dragon"), provano a lavorare con le tastiere a supporto ("Qliphotic Raptures") ma quel che si denota è una canonizzazione del sound black che tende a una sufficienza costante.
Non basta l'inserto di qualche buon assolo melodico e la voce scartavetrante di Thyph ad aumentare il valore di un disco imperniato su strutture che hanno il deja vù come malattia cronica, vi verranno a mente molti nomi dai Marduk ai Dark Funeral, dagli Emperor ai Dissection, peccato che questi ragazzi non si avvicinino lontanamente ai valori che tali act sono riusciti a esprimere nel tempo.
Così l'unica motivazione per cui continuare l'ascolto è quella di ricercare una dose di violenza mista a un qualche attributo melodico che fanno di brani come "Mother Of Abominations", "Virgin Destroyer Redeemer" o "Archetype Of Death" servi devoti del genere.
Come già accadde per il suo predecessore, questo "Fides Luciferius" si pone senza troppe pretese relegandosi a lavoro di seconda o terza fascia, un platter che potrebbe attirare l'attenzione soprattutto dei cultori del made in Sweden e anche ad essi lascerebbe a mio avviso più di un semplice amaro in bocca per le potenzialità palesi di una formazione che continua a sfruttarle ai minimi termini, possono e devono fare più di ciò che han sinora dimostrato.

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