lunedì 16 agosto 2010

FANTASY OPUS - Beyond Eternity


Informazioni
Gruppo: Fantasy Opus
Anno: 2008
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/fantasyopus
Autore: Mourning

Tracklist
1. Mystic Messenger
2. Sacred Trilogy
3. Path Of Destiny
4. Higher State Of Mind
5. Warrior's Call:Chapter I: The Lament
6. Warrior's Call:Chapter II: Warrior's Call
7. Warrior's Call:Chapter III: The Gathering
8. Warrior's Call:Chapter IV: The Battle
9. Warrior's Call:Chapter V: Liberation
10. Warrior's Call:Chapter VI: New Dawn

DURATA: 49:40

Il recensore in questione e il power metal non vanno d'accordissimo, è raro che un disco del genere in questione riesca a colpirlo o comunque a rimanere nel suo stereo per più di due o tre ascolti.
Non chiedetemi il perché però quando ho ascoltato i brani di "Beyond Eternity" dei Fantasy Opus, sarà stata per la verve naturale o forse per il semplice fatto che li ho trovati meno esagerati di alcune proposte di colleghi possessori di monicker altisonanti, il disco in questione ha fatto più giri di ciò che mi aspettassi.
Premetto che non offrono una prova innovativa, chi segue il suddetto filone musicale troverà all'interno dell'album dagli Helloween ai Rhapsody Of Fire, dai Labyrinth agli Angra e probabilmente non arrivano a toccare i picchi dei suddetti storici act, "Beyond Eternity" però possiede un fascino ingenuo che già dall'opener "Mystic Messenger" vien fuori a più riprese, il tutto è alquanto naturale.
La voce di Pedro Arroja fra Dickinson e Matos è piacevole all'udito, le influenze citate si snocciolano con lo scorrere della tracklist, sia in "Sacred Trilogy" sia in "Path Of Destiny" la presenza delle band nostrane si fa più evidente, prima che la ballad "Higher State Of Mind" offra il suo apporto intimo e rilassato rispetto alle precedenti canzoni.
La seconda parte del disco è racchiusa nella saga denominata "Warrior's Call", quattro capitoli che narrano le vicende di un condottiero pronto a guidare il proprio popolo verso un'era nuova.
In pratica si rimette mano da dove si era lasciato, sono ancora le note del piano e le movenze delicate a dar vita alla iniziatica "Lament" che anticipa la più veloce ed epicamente accentuata "Warrior's Call".
"The Battle" è il brano colosso del platter, nella traccia si palesano le doti dei singoli iniziando dal basso di Nilson Santágueda che va ben oltre la fase d'accompagnamento presenziando e facendosi sentire non poco, cosa che per fortuna accade in più riprese e che fa piacere. Da considerare la prestazione di Marcos Carvalho che con la solistica di stampo prettamente neo-classico inserisce all'interno delle canzoni assoli piacevoli non solo per la validità esecutiva, sono infatti la scelta delle note e la non esasperata corsa al numero di scale da inanellare che li rende assorbibili anche per chi non è proprio affine allo stile, cosa che si può apprezzare anche nel suddetto episodio.
L'album si conclude con "New Dawn", due minuti che con vigore pongono la parola fine a "Beyond Eternity".
Come detto antecedentemente non rimarrete impressionati per le novità che i Fantasy Opus vi proporranno dato che il platter è un classico del genere, saranno la qualità delle canzoni e una prova complessiva della band realmente fuori dalla media a fare la differenza.

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