lunedì 28 giugno 2010

GALAR - Til Alle Heimsens Endar


Informazioni
Gruppo: Galar
Anno: 2010
Etichetta: Dark Essence Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. Forspill
2. Ván
3. Paa Frossen Mark
4. Grámr
5. Det Graa Riket
6. Ingen Siger Vart Vunnin
7. Til Alle Heimsens Endar
8. Etterspill

DURATA: 42:42

Come spesso accade quando ci si confronta con certi dischi, il punto di vista tecnico non è la via più giusta per dare un giudizio che si possa definire consono, i Galar dalle varie voci contrastanti che avevo ascoltato fra amici e conoscenti venivano percepiti da alcuni in fase calante o di evoluzione se si vuol intenderla così, oppure venendo esaltati a dismisura.
Quando ho avuto quindi la possibilità d'inserire nel lettore "Til Alle Heimsens Endar", conscio del fatto che "Skogskvad" al tempo mi aveva impressionato positivamente, ero ansioso di capire cosa mi attendesse.
Il viking folk del duo composto da Slagmark e Fornjot, supportato per l'occasione dal drumming di Phobos (Aeternus, Gravdal), continua il percorso intrapreso con il debut, le influenze Enslaved, Windir, le memorie bathoriane quanto la classe innata di chi è capace (seppur solo in parte) di ridar vita ai fasti Ulver non può essere categoricamente definita come delusione o album di semplice passaggio.
Ciò che caratterizza le composizioni di questo nuovo lavoro, oltre uno schema probabilmente ciclico nelle soluzioni scelte ma alquanto indovinate, sono la personalità che pur alimentandosi come detto dell'esperienza di act noti ci mette la faccia, e una propensione a ricreare atmosfere naturalistiche intense.
L'intro e outro strumentali "Forspill" e "Etterspill" con l'uso d'archi sinistro e di un piano di semplice compagnia rappresentano l'alpha e l'omega di una release che al proprio interno si scatena in velocità, ci offre passaggi grondanti di melodie, tratti acustici e un alternarsi e intrecciarsi di voci che innalzano l'evocatività e la pulsante voglia di arrivare dritti al bersaglio in maniera eccelsa.
"Vàn" dopo l'essersi slanciata rude gode di una spinta ritmica considerevole, sono però i fraseggi melodici della chitarra solista che ne abbelliscono l'incedere minaccioso, quando la vocalità pulita prende piede l'odierno scompare immergendosi in un mondo passato che rivive nelle note emesse come provenissero da chissà quale tempo ormai obliato.
Si percepisce già da questo primo episodio come i Galar abbiano affinato le qualità per quanto riguarda la composizione, gli elementi di classica ora più che mai non sono membri a solo ma vengono inseriti nel giusto modo nelle intelaiature create, ne vengono così fuori piccole gemme come "Paa Frossen Mark" che con la precedente traccia condivide il volo delle ugole e una propensione similare nel tema anche se con modo tendente più al groove in quest'ultima e "Grámr" il colosso del disco.
La canzone di oltre nove minuti che da un animo battagliero vede fiorire uno stacco acustico dominante per la semplicità e bellezza con cui carezzevolmente si dipana, avverrà la comparsa della dolce voce femminile di Cecilie Langlie prima che l'arcigno piglio torni a riprendere il ruolo di linea guida.
La titletrack mantiene questa prerogative, è robusta, del lotto quella più minacciosa per quanto i toni melodici vibranti sembrano una vera e propria cura naturale alle ferite che uno scontro efferato può infliggere.
A parte è da considerarsi la strumentale "Det Graa Riket", una sonata intima, dall'anima notturna come la foresta che si accinge al sonno accompagna l'uomo nelle ore di buio, gli strumenti tessono una trama incantevole, suadente che s'addice alle movenze bucoliche di "Til Alle Heimsens Endar".
I Norvegesi hanno confermato e per quanto mi riguarda esaltato il lavoro fatto in antecedenza con una prova maiuscola, è un album che richiede una giusta dose di empatia dall'ascoltatore, se si è quindi superficiali o fruitori abitualmente ed esclusivamente del "tupa tupa" sarà una vera impresa cingersi e trovare feeling con un platter simile.
Consiglio quindi l'approccio alla nuova creatura dei Galar agli appassionati dello stile, per chi ha voglia d'andare oltre i soliti confini potrebbero rivelarsi come una piacevole sorpresa.

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