lunedì 26 aprile 2010

BLOODY SIGN - Chaos Echoes

Informazioni
Gruppo: Bloody Sign
Etichetta: Blood Harvest
Anno: 2010
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Intro
2. Chord Temple
3. Down To Hell
4. For The Unknown
5. Voice From The Depths (bass interlude)
6. The Call
7. Primordial Sound
8. Symphony Of Bones (drum interlude)
9. Words of Death
10. Khordê's Funerals (guitar interlude)
11. Tongues Of Shadows
12. Outro

DURATA: 46:45


I Bloody Signs non sono di sicuro novellini della scena estrema, un passato nel roster di una label come la Ibex Moon e il passaggio alla Blood Harvest confermano che il valore alto della loro proposta ha fatto e fa la differenza.
L'ultimo gioiello partorito in casa francese è "Chaos Echoes", il titolo del disco è quantomeno indovinato, gli oltre quarantacinque minuti di death metal che vengono donati all'ascoltatore non si muovono su un filone prettamente standard pur non rinnegandone mai quell'attitudine old che li caratterizza.
Le venature black che s'intersecano riconoscibilmente nei brani, la dinamicità espressa da un lavoro che inanella fraseggi tendenti al jazzato con parti di richiamo doomish senza perdere di vista la natura death dei pezzi, combinati con la prova importante per efficacia e propensione al vario di un drummer fuori norma, tutto ciò fa sì che iniziando da "Chord Temple" arrivando a "The Call" o ancora a "Words Of Death" l'unico pensiero che vi balzerà in mente sarà: voglio rimetterla on air adesso!!!
"Chaos Echoes" colpisce duro, fra dissonanze, pestati e un incedere saltellante fra le influenze molteplici che riscontrerete al proprio interno, fonte di forza e non punto debole come accade il più delle volte.
I tre episodi strumentali posti in scaletta non spezzano la catena emozionale scura che l'album propone, al contrario vengono utilizzati da precursori preparatori alla canzoni che prenderanno vita a seguito, mossa ben studiata e che infonde una dose di psichedelia greve aggiuntiva al già colmo calderone d'idee.
Un platter intrigante e che nel guardare indietro dimostra un avanguardismo prorompente e dissacrante che non si pone a ostacolo della funzione primorde/caotica che n'è cuore pulsante.
Che amiate il death vecchia scuola o siano le ultime generazioni a infogarvi, fate girare i Bloody Sign e il loro "Chaos Echoes" nel vostro stereo, non fatevi troppe domande, la risposta unica vi verrà data dalle note emesse.

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