lunedì 1 febbraio 2010

CRYOGEN - The Dreams That Caress Our Slumber


Informazioni
Gruppo: Cryogen
Anno: 1997
Etichetta: Garden Of Grief
Autore: Akh.

Tracklist
1. Multidimensional Embrace
2. Appearance And Diossolution
3. The Innermost Thought
4. The Dreams That Caress Our Slumber

DURATA: 24:46

Eccomi a parlare dei fiorentini Cryogen, gruppo che gia' si è saputo far notare con il demo "A Floating Materia" con ottimi responsi da parte di pubblico e critica.
I ragazzi sfornano un mcd in cui si puo' notare il netto salto di qualita' del songwriting dei brani, pezzi in cui parti atmosferiche lasciano posto a rallentamenti o a fulminanti ripartenze, in cui molto spesso ci si puo' ritrovare abbracciati a cambi di tempo, che rendono sospesa la canzone.
I nostri ci affrontano con un Death Metal di stampo sinfonico/progressivo, variegato e fresco (peccato che la produzione non sia il massimo e penalizzi forse la componente piu' aggressiva del gruppo, sottolineando le chitarre fautrici di melodie, ma deficitando invece nelle parti piu' d'assalto, anche se nel 95e.v., certo non si brillava per mezzi di registrazione soprattutto a livelli underground).
Splendido affresco ed esempio lo si riscontra nell'iniziale "Multidimensional Embrace" vero cavallo di battaglia del combo gigliato, dove chitarre svedeseggianti (impossibile a tratti non sentire l'influenza dei primi Dark Tranquillity epoca "Skydancer") si intrecciano e rincorrono per tutta la durata del brano (da parte dei bravi Niccolo' e Filippo), su cui troneggia la profondissima voce di Matteo Bennici che svolge un'ottima prestazione pure al basso seppur questo strumento sia abbastanza penalizzato in questa sede.
Le tastiere svolgono un lavoro di arrangiamento egregio in quanto presenti ma mai invadenti e la batteria gira dinamica come altrimenti non potrebbe essere dato il continuo agitarsi dei pezzi.
Altro pezzo degno di menzione è "The Innermost Thought " con il suo flusso che va a pescare sempre da una Svezia ma in chiave assolutamente personale, rallentamenti che si aprono in fraseggi accostati ad arpeggi e a controtempi in cui si capisce che i Cryogen non siano degli sprovveduti, ma mettano la loro conoscenza strumentale a disposizione del sentimento e dell'armonia anche nei momenti piu' spinti (e non sono pochi).
Tutto il lavoro si fa piu' che godere, anche perche' questo genere musicale non è assolutamente semplice da elaborare ed i nostri ci riescono con personalita' ed intelligenza senza soffocare la loro rabbia ed aggressivita'; l'unico neo sta in una produzione non sempre all'altezza dei pezzi e forse di alcune sbavature, che comunque non intaccano minimamente le visioni poetiche e musicali che questo ci ha saputo donare.
Piccola pietra miliare di una florida scena (quella fiorentina) che in quegli anni ha saputo fare grandissime cose, il passato non si dimentica!

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