lunedì 21 dicembre 2009

NOCTURNAL DEPRESSION / KAISERREICH - Split 7"



Informazioni:
Gruppo: Nocturnal Depression / Kaiserreich
Anno: 2010
Etichetta: Sounds Of Cold Silence/Wotanstahl Klangschmiede
Autore: Akh.

Tracklist:
Lato A Dead Children
Lato B Solitudes Of Infinite

DURATA : 13:26

I 7" hanno da sempre un fascino magnetico, forse perche' agli albori dei generi musicali piu' estremi erano il preludio a qualcosa di piu' sostanzioso ovvero il full leght, oppure era il vedere la materializzazione di gruppi introvabili, nel piccolo formato vinile presso etichette misconosciute da parte di ascoltatori attenti e vogliosi di confrontarsi con le realta' underground a rendere magico tale formato, non saprei, ma cio' che mi piace sottolineare è che anche i Kaiserrech ed i Nocturnal Depression non sono restati impassibili di fronte alla possibilita' di realizzare un 7" in tempi in cui lo scarico legale e non di file musicali ha la prevalenza.
I francesi Nocturnal Depression si attestano sul lato A, con una canzone che ha nel feeling la sua arma migliore non nascondendo certe loro influenze (Burzum, Bathory in primis) che pero' vengono riviste e piegate ad una interpretazione personale seppur ortodossa.
Il brano si presenta su un midtimes dall'incedere vagamente epico con un arpeggio distorto che rende l'atmosfera sognante (aggettivo che a mio avviso lega i due pezzi all'interno di questo lavoro), una lieve accelerazione scuote i nervi dell'ascoltatore per far da preludio ad uno stacco ben congeniato in cui il basso esce in maniera prepotente, in cui mi viene richiamato alla mente il mood dei primissimi Fleurety, per asprita' dell'apertura (vocale in particolar modo) che viene modellata da un affievolirsi ritorno alla melodia, in cui l'assolo finale ci spinge verso la fine della canzone in maniera quasi lieve.
I nostrani Kaiserreich si aggiudicano il lato opposto, smaniosi di potersi mettere in discussione dopo il gia ottimo "KRRH".
Il brano si presenta atipico fin dall'arpeggio iniziale che mi riporta alla mente il mai troppo osannato "Always..." degli olandesi The Gathering, percio' un'atmosfera dilatata e onirica ci si para davanti, sensazione che perdura anche dopo che il gruppo irrobustisce la proposta, che a tratti si affianca a certe soluzioni care ai vecchi Katatonia per indice melodica e viscerale.
Il brano gode di ottima fattura e pone subito l'accento sul fatto che i Kaiserreich non abbiano nessuna voglia di autoclonarsi o restare al palo delle loro influenze, sperimentando idee nuove al loro stile ed a certe insinuanti voci di Darkthrone dipendenza (riuscendoci pienamente).
Questo lato piu' riflessivo dei Kaiserreich (nonostante la voce di Serpent Est sia sempre molto aspra e tirata) non fa che ampliare la mia curiosita' sul lavoro in prossima uscita', ma intanto mi fa valutare piu' che positivamente l'operato fin qui ascoltato.
Due brani dal sapore sottile e impalpabile a tratti, non so' quanto possano essere episodi legati a questa esperienza, oppure se realmente entrati a far parte dei cromosomi dei due gruppi, fatto sta che questo split sia un onesto lavoro fatto per regalarsi in primo luogo una scheggia di magia, ed in tempi assolutamente sospetti come questi non è assolutamente poco.

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